La versione del brigante

Edita nel 2011 per i 150 anni dell’Unità d’Italia, “La versione del brigante” racconta la storia del giovane e sfortunato Vincenzo Mazzeo Raffaele di Prezzo, mesagnese d’adozione, arruolatosi tra i briganti per fuggire la fame e le cui tracce si perdono a seguito della detenzione nel bagno penale di Genova. La canzone è una sorta di report di quanto dichiarato dal Di Prezzo nel corso dell’interrogatorio reso al Sindaco del tempo subito dopo essere stato tratto in catene.

Testo

Mi chiamo Mazzeo Di Prezzo, di anni ventiquattro
Vissuto a Mesagne dall’età di otto
Qualcuno mi voglia spiegare se la fame oggi è un delitto
E se è per questo, m’ha detto, che oggi sono reietto
E non ho ben chiaro a quale Stato oggi risponda
Forse ai Borbone, forse ai Savoia
E non son qui per chiedere venia
Chiedo solo notizie di mia sorella Maria Eugenia
Ditele che son qui e non serbi mai rancore
Ditele che son morto
Per l’italico onore

Il prezzo pagato per quello che ho detto
È stato troppo per quello che ho fatto
Analfabeta di mano contadina
M’hanno chiamato “brigante” dalla sera alla mattina
Con altri sette erravamo per borghi
Ad arruolare disperati come noi
Renitenti e anche gente comune
Alla macchia solo per necessità

Dove sono le terre promesse
Qui le facce rimangon le stesse
Le gabelle si chiamano tasse
E di opinioni diverse
Son piene le fosse

La storia inventata per mollare tutto
Credevo avrebbe sortito il suo effetto
La piaga marcia riaccesa dall’aceto
Speravo avrebbe celato il mio intimo segreto
Signor Sindaco son pure sposato
Dalla “Curdara” volevo tornar
Per ricucire frammenti di vita
Spezzata in due da questa Unità

Unità che in realtà a tutto cambia nome
E il nobile ad un tratto diventa padrone
I regni, si svegli, a guardare sino in fondo
Altro non sono che il latifondo
La Chiesa, fatta di gente perbene
Va d’accordo con chiunque è al potere
E gli ultimi, gli umili, chi ha poco da sempre
Da sempre aspetta che tocchi alla gente

Nulla di più di quanto era stato promesso
Prima che il Meridione fosse annesso
Prima che scoppiasse la guerra chiamata civile
Prima che io morissi in un bagno penale
Non chiamatela delinquenza comune
Che un popolo si ribella non per suo costume
Sempre vittima dell’umana vanagloria
Tu invece copertina di un libro di storia

Dove sono le terre promesse
Qui le facce rimangon le stesse
Le gabelle si chiamano tasse
E di opinioni diverse son piene le fosse
Il brigante ha una sola certezza
Della vita o di ciò che ne resta
Che in realtà tutto deve cambiare
Tutto deve cambiare

Dove sono le terre promesse
Qui le facce rimangon le stesse
Le gabelle si chiamano tasse
E di opinioni diverse son piene le fosse
Il brigante ha una sola certezza
Della vita o di ciò che ne resta
Che in realtà tutto deve cambiare
Per restare uguale